La piazza Jemaa el Fna, il cui nome significa "Assemblea dei Morti," racchiude secoli di storia affascinante nel cuore di Marrakech. Questo luogo straordinario, che un tempo era destinato alle esecuzioni pubbliche, si è trasformato nel corso dei secoli in un vibrante centro culturale che definisce l'identità della città.
Infatti, dal XI secolo, la piazza principale di Marrakech si è evoluta in un teatro a cielo aperto unico al mondo, tanto da essere riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Durante il giorno, questo spazio si anima con un vivace mercato all'aperto, mentre al tramonto si trasforma in un festoso palcoscenico di artisti di strada, incantatori di serpenti e cantastorie che mantengono vive le tradizioni orali del Marocco.
Questa piazza rappresenta un'esperienza sensoriale completa, dove i colori, i suoni e il continuo fluire di persone creano un'atmosfera magica che cambia con il passare delle ore, offrendo ai visitatori uno spettacolo sempre nuovo e coinvolgente.
Ogni giorno, la piazza Jemaa El Fna vive un ciclo di trasformazione che incanta chiunque abbia la fortuna di osservarla. Come un teatro vivente, questo spazio cambia volto più volte nell'arco della giornata, offrendo esperienze completamente diverse a seconda dell'orario della visita.
All'alba, la piazza si presenta nel suo momento più tranquillo e meno frenetico. I primi ad arrivare sono i venditori di succo d'arancia, che preparano le loro bancarelle coloratissime. Mentre il sole si alza, gli incantatori di serpenti iniziano a sistemare i loro cestini con i cobra, pronti ad attirare l'attenzione dei visitatori più mattinieri. Poco dopo, fanno la loro comparsa i dentisti improvvisati, i venditori di pozioni e gli artisti dell'henné, che allestiscono i loro piccoli stand sotto gli ombrelloni per ripararsi dal sole che diventerà presto cocente.
Durante il giorno, la piazza si anima principalmente con marocchini locali che ascoltano i racconti dei cantastorie o scelgono prodotti freschi per il pranzo. Le bancarelle offrono una varietà sorprendente di merci: succhi di frutta, spezie, foglie di menta e persino lumache. Nel cuore della giornata, i suoni incessanti dei flauti degli incantatori di serpenti risuonano in tutti gli angoli della piazza, creando quella colonna sonora caratteristica che è impossibile ignorare.
Inoltre, numerosi venditori siedono su sgabelli offrendo saponi artigianali, erbe medicinali, olio di argan e cappelli tradizionali. I più fortunati possono assistere anche alle esibizioni di musicisti tradizionali o comici locali che intrattengono principalmente un pubblico marocchino. Fino alle 14:00, anche le auto possono attraversare la piazza, aggiungendo un elemento di caos organizzato a questa scena vivace.
Al tramonto avviene la magia più evidente. Dalle 16:00 circa, la piazza subisce una metamorfosi sorprendente: le auto vengono bandite e le bancarelle di cibo iniziano a preparare la scena per la cena. Gradualmente, il fumo dei bracieri a carbonella inizia a sollevarsi nell'aria, portando con sé profumi irresistibili di carne alla griglia, tajine fumanti e pesce fritto.
Mentre il sole scende all'orizzonte, la piazza trova il suo vero spirito quando i gruppi musicali amazigh (berberi) e i musicisti gnaoua iniziano ad accordare i loro strumenti. I marocchini affluiscono in massa nella piazza, trasformandola in un vero e proprio carnevale di suoni, odori e colori. Questa è l'ora perfetta per sedersi su una delle numerose terrazze circostanti, sorseggiando un tè alla menta e osservando la trasformazione spettacolare della piazza che continuerà a pulsare di vita fino all'una del mattino.
Nel cuore della piazza Jemaa El Fna sono gli artisti di strada a creare quell'atmosfera magica che rende questo luogo così speciale. Questi straordinari personaggi trasformano ogni giorno uno spazio urbano in un palcoscenico vivente, mantenendo vive tradizioni secolari che altrimenti andrebbero perdute.
I celebri incantatori di serpenti rappresentano una delle attrazioni più iconiche della piazza. Tradizionalmente membri della confraternita mistico-religiosa degli Aïssaoua, questi artisti affermano di possedere un dono ereditato dai loro antenati per maneggiare i rettili senza temerne i morsi. Con il suono ipnotico dei loro flauti chiamati "rhaita" o "nay", attirano l'attenzione dei visitatori. In realtà, il serpente non è attratto dalla musica, essendo sordo, ma dal movimento ritmico che il musicista esegue con il piede mentre suona, provocando vibrazioni sul terreno che mettono l'animale in posizione difensiva.
I "hlaykia", gli antichi cantastorie, rappresentano forse il patrimonio culturale più prezioso della piazza. Questa pratica con radici millenarie, risalente all'XI secolo, è però in drammatico declino. Negli anni '70 si contavano ben 18 cantastorie nella piazza, mentre nel 2006 ne rimanevano solo due. Seduti al centro di un cerchio di ascoltatori attenti, raccontano antichi miti, leggende e fiabe popolari. Come recita un proverbio marocchino: "Quando muore un cantastorie, brucia una biblioteca", poiché la maggior parte delle storie esiste solo nella memoria dei narratori.
Fortunatamente, negli ultimi anni sono nate iniziative per rivitalizzare quest'arte, incluso un festival internazionale che nel 2025 ha battuto il record mondiale per la sessione di storytelling più lunga mai realizzata: 80 ore e 35 minuti.
Quando cala la sera, la piazza si riempie di musicisti berberi che suonano strumenti tradizionali come l'amzhad, un violino monocorde realizzato con legno e pelle animale. I membri della confraternita Gnaoua, con i loro caratteristici cappelli a nappine e castagnette di ferro, creano ritmi ipnotici che secondo la tradizione allontanano gli spiriti maligni. Non mancano acrobati e danzatori che si esibiscono con costumi vivaci, creando cerchi di spettatori entusiasti. Questi artisti non sono semplici intrattenitori, ma custodi di un patrimonio culturale inestimabile che l'UNESCO ha riconosciuto inserendo la piazza Jemaa El Fna nella lista dei Capolavori del Patrimonio Orale e Immateriale dell'Umanità.
I profumi inebrianti delle spezie e della carne alla griglia annunciano la straordinaria esperienza culinaria che attende i visitatori della piazza Jemaa el Fna. Questo paradiso gastronomico offre un'immersione autentica nei sapori marocchini, accessibile a ogni budget.
Al tramonto, la piazza si trasforma in un immenso ristorante all'aperto dove decine di bancarelle numerate preparano piatti tradizionali. Prima di tutto, evitate i chioschi dove qualcuno cerca insistentemente di attrarvi - spesso sono trappole per turisti con prezzi gonfiati e cibo mediocre. Invece, cercate le bancarelle frequentate dai marocchini.
La bancarella numero 1, gestita da una donna di nome Aicha, è rinomata per i suoi deliziosi brochettes (spiedini), tajine e harira. Per pesce fritto e calamari, dirigetevi verso la bancarella numero 14, mentre la bancarella numero 32 serve un'ottima harira e salsiccia merguez alla griglia con pane. Gli amanti del tè non dovrebbero perdersi il khoudenjal, un tè allo zenzero con cannella, macis e cardamomo, servito con una densa torta speziata nella zona sud delle bancarelle, soprattutto alla bancarella numero 71.
Durante la vostra visita, assaggiate questi piatti emblematici:
Per un'esperienza gastronomica completa, visitate anche il Mechoui Alley a nord della piazza Jemaa el Fna su Derb Semmarine. Questo vicolo, aperto solo per pranzo, è gestito da famiglie che preparano da generazioni porzioni intere di agnello, capra e montone cotte in grandi fosse di argilla. Qui si ordina a peso e la carne viene servita semplicemente con pane, sale e cumino.
Inoltre, non dimenticate di rinfrescarvi con un bicchiere di succo d'arancia appena spremuto, disponibile in numerose bancarelle durante il giorno.
Nel 2001, la piazza Jemaa El Fna ha ottenuto un riconoscimento straordinario diventando il primo sito al mondo proclamato Capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell'Umanità dall'UNESCO, seguito nel 2008 dall'inclusione nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale.
Questo prestigioso riconoscimento nacque proprio grazie alla piazza di Marrakech. Lo scrittore spagnolo Juan Goytisolo, preoccupato dai piani di costruzione di una torre di vetro nelle vicinanze, lanciò un'iniziativa per proteggerla. L'UNESCO creò così una nuova categoria di protezione culturale, riconoscendo che alcuni luoghi sono preziosi non per i loro edifici o monumenti, ma per le tradizioni vive che vi si svolgono.
Il patrimonio immateriale comprende pratiche orali, arti dello spettacolo e rituali che si trasmettono di generazione in generazione. La piazza Jemaa El Fna rappresenta perfettamente questo concetto: uno spazio fisico che ospita un'incredibile ricchezza di tradizioni orali in continua evoluzione.
Nonostante ciò, questo patrimonio è minacciato. Oggi rimangono solo sette cantastorie autorizzati, tutti quasi ottantenni. Il turismo di massa ha trasformato la piazza, tanto che alcuni studiosi parlano di "Disneyficazione" della cultura marocchina.
Fortunatamente, stanno nascendo iniziative per preservare queste tradizioni. Il Museo del Patrimonio Culturale Immateriale di Marrakech, inaugurato nel 2023, e giovani come Zouhair Jaznaoui stanno cercando di reinterpretare l'antica arte dello storytelling per le nuove generazioni.
Numerosi visitatori illustri sono rimasti affascinati dalla magia della piazza. Edith Wharton nel 1917 osservò da un tetto i danzatori Chleuh, impossibilitata a penetrare la folla. Winston Churchill, pur preferendo il lusso dell'Hotel Mamounia, riconobbe le straordinarie qualità di questo spazio, così come fecero Paul Bowles ed Elias Canetti.
Quest'ultimo notò come i minareti circostanti fossero "più simili a fari, ma con una voce al posto della luce", catturando l'essenza di un luogo dove, come afferma l'UNESCO, "lo spettacolo è ripetuto ogni giorno ed è sempre diverso".
Jemaa El Fna rappresenta molto più di una semplice piazza: questo luogo magico racchiude l'essenza stessa del Marocco. Attraverso secoli di storia, la piazza ha mantenuto il suo carattere unico, trasformandosi da luogo di esecuzioni pubbliche a vibrante palcoscenico culturale che affascina visitatori da tutto il mondo.
La straordinaria capacità della piazza di reinventarsi ogni giorno, dall'alba al tramonto, testimonia la sua natura dinamica e resiliente. Gli artisti di strada, i cantastorie e i musicisti continuano a mantenere vive tradizioni secolari, nonostante le sfide della modernità. Certamente, i sapori autentici delle bancarelle gastronomiche aggiungono un ulteriore strato di ricchezza all'esperienza, rendendo ogni visita indimenticabile.
Sebbene il riconoscimento UNESCO abbia confermato il valore universale di questo patrimonio culturale, la vera magia di Jemaa El Fna risiede nella sua capacità di sorprendere e coinvolgere chiunque si lasci trasportare dal suo ritmo incantevole. Questa piazza non racconta solo la storia di Marrakech, ma continua a scrivere nuovi capitoli ogni giorno, invitando tutti a diventare parte della sua narrativa senza tempo.
1. Qual è il significato del nome Jemaa El Fna? Il nome Jemaa El Fna significa "Assemblea dei Morti". Questa piazza, che un tempo era destinata alle esecuzioni pubbliche, si è trasformata nel corso dei secoli in un vibrante centro culturale nel cuore di Marrakech.
2. Quali sono le principali attrazioni di Jemaa El Fna? Le principali attrazioni includono incantatori di serpenti, cantastorie, musicisti e danzatori tradizionali, bancarelle gastronomiche e un vivace mercato all'aperto. La piazza offre un'esperienza unica che cambia dall'alba al tramonto.
3. Perché Jemaa El Fna è considerata patrimonio UNESCO? Jemaa El Fna è stata riconosciuta dall'UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità per le sue tradizioni orali uniche, arti dello spettacolo e pratiche culturali che si tramandano di generazione in generazione, rappresentando l'identità culturale marocchina.
4. Quali cibi tipici si possono assaggiare a Jemaa El Fna? Nella piazza si possono gustare piatti tradizionali come tajine, harira, mechoui, brochettes e tangia. Sono particolarmente famosi gli spiedini alla griglia, il pesce fritto e i succhi di frutta fresca, specialmente quello d'arancia.
5. Come cambia Jemaa El Fna dal giorno alla notte? Durante il giorno, la piazza ospita un mercato vivace con venditori di merci varie. Al tramonto, si trasforma in un grande ristorante all'aperto con numerose bancarelle di cibo. La sera, diventa un palcoscenico per artisti di strada, musicisti e cantastorie, creando un'atmosfera magica e festosa.
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