Conosciuta come la "Versailles del Marocco", Meknes Marocco si distingue come una delle quattro città imperiali del paese, insieme a Fez, Marrakech e Rabat. Questa magnifica città, soprannominata anche la "Città dei Cento Minareti", vanta oltre 40 chilometri di imponenti mura difensive che racchiudono secoli di storia e cultura.
La sua grandezza raggiunse l'apice nel XVII secolo sotto il regno del Sultano Moulay Ismail, quando la città fu trasformata in un capolavoro di architettura militare e religiosa. Infatti, il patrimonio storico e architettonico di Meknes è così significativo che nel 1996 la sua Medina è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
Per chi si chiede cosa vedere a Meknes, la città offre un affascinante miscuglio di tradizioni berbere, arabe e andaluse. Dal maestoso portale Bab Mansour, alto 16 metri e considerato il più magnifico tra i portali imperiali del Marocco, fino al venerabile Mausoleo di Moulay Ismail, uno dei soli tre santuari marocchini aperti ai non musulmani, ogni angolo della città racconta una storia millenaria.
Nel cuore di Meknes, tre monumenti straordinari catturano l'essenza della città imperiale, ciascuno raccontando un capitolo unico della sua storia millenaria.
La porta Bab Mansour, completata nel 1732, rappresenta l'ingresso più grandioso alla città imperiale. Alta 16 metri, questa porta monumentale si distingue per il suo portale a ferro di cavallo, affiancato da due portali più piccoli laterali. Le colonne di marmo che ornano i bastioni provengono dalle rovine romane di Volubilis. Sul portale centrale campeggia un'iscrizione che proclama orgogliosamente "Io sono la porta più bella del Marocco".
Costruito nel 1703, il Mausoleo di Moulay Ismail costituisce un complesso funerario di straordinaria bellezza. All'interno, una serie di cortili tranquilli conduce alla corte delle abluzioni, caratterizzata da una fontana centrale e pavimentazione in zellij. La sala del mausoleo, divisa in due parti, custodisce le tombe reali di Moulay Ismail (morto nel 1727), suo figlio Ahmad ad-Dhahabi (morto nel 1729) e il sultano Moulay Abd ar-Rahman (morto nel 1859).
Le pareti sono decorate con elaborati motivi geometrici in zellij e stucchi finemente lavorati. Particolarmente notevoli sono i dodici pilastri di marmo che sostengono una cupola alta abbastanza da permettere l'ingresso della luce naturale. Il mausoleo conserva inoltre due orologi da terra, doni del Re Luigi XIV di Francia.
Edificato nel 1882 dalla potente famiglia Jamai, Dar Jamai rappresenta un esempio perfetto delle ricche dimore marocchine del XIX secolo. Inizialmente residenza del Gran Visir sotto il sultano Moulay Hassan, nel 1912 fu convertito in ospedale militare dai francesi, per poi diventare nel 1920 il Museo delle Arti Indigene.
Oggi, il museo ospita una ricca collezione di manufatti della regione: ceramiche, oggetti in legno, ricami, tappeti e gioielli. Particolarmente degni di nota sono il minbar e la maqsura della Moschea Lalla Aouda, risalenti alla fine del XVII secolo. Il palazzo si sviluppa attorno a un incantevole giardino andaluso, mentre le sale interne sfoggiano decorazioni in legno dipinto e stucchi scolpiti che testimoniano l'antica grandezza della famiglia Jamai.
La Medina di Meknes, dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1996, custodisce l'anima più autentica della città. Questo quartiere storico, con i suoi vicoli intricati e le possenti mura, offre un'esperienza indimenticabile per chi desidera immergersi nella cultura marocchina.
Place el-Hedim, creata tra il 1672 e il 1674 dal sultano Moulay Ismaïl, rappresenta il cuore pulsante della Medina. Particolarmente vivace al tramonto, la piazza si anima con famiglie che passeggiano, bambini che giocano e musicisti che si esibiscono. Secondo la leggenda, gli edifici furono demoliti dal sultano per far posto a questo piazzale imponente, utilizzando materiali da costruzione provenienti dal vicino sito archeologico di Volubilis.
I souk di Meknes offrono un'esperienza di shopping autentica e meno pressante rispetto ad altre città imperiali. Il mercato Okchen spicca per i suoi tappeti e ricami, mentre il Qissariat ad-Dahab è rinomato per oro e gioielli. Per prodotti alimentari, il mercato Twarkh e quello ortofrutticolo nei pressi di Rue el-Hanaya sono particolarmente apprezzati.
Completata nel 1358 da Abu Inan Faris, la Madrasa Bou Inania rappresenta il miglior monumento del regno dei Merinidi. Il cortile interno sfoggia raffinate decorazioni: piastrelle zellige, legno d'ulivo intagliato e un soffitto di cedro dettagliato. La struttura comprende una sala per la preghiera, un luogo per le abluzioni e numerose celle dove un tempo alloggiavano gli studenti.
Gli hammam di Meknes offrono un'esperienza di benessere profondamente radicata nella cultura locale. Questi bagni pubblici tradizionali, come l'Hammam Zerhouni nel cuore della medina, seguono un rituale preciso: si inizia dal tepidarium (36°C), proseguendo nel calidarium (45-50°C) per l'esfoliazione e i massaggi, concludendo nel frigidarium (28°C). Questi luoghi non sono solo centri di benessere, bensì spazi di socializzazione dove si perpetuano antiche tradizioni di purificazione.
Addentrandosi nei segreti più nascosti di Meknes, si scopre un patrimonio architettonico che va oltre i monumenti più celebri, rivelando storie affascinanti di potere e ingegno militare.
Le fortificazioni di Meknes si estendono per ben 40 chilometri, con bastioni che raggiungono i 15 metri di altezza. Queste possenti mura, costruite con una precisione straordinaria, sono interrotte da nove porte monumentali, ciascuna con caratteristiche uniche. Tra queste, Bab Berdaine ha svolto un ruolo cruciale nell'economia della città, fungendo da centro nevralgico per il commercio e le relazioni diplomatiche con i paesi stranieri.
Uno dei luoghi più enigmatici di Meknes è la Prison de Kara, conosciuta anche come Habs Qara o "Prigione dei Cristiani". Costruita all'inizio del XVIII secolo per ordine del Sultano Moulay Ismail, questa struttura sotterranea nasconde una storia complessa. Sebbene la tradizione popolare la descriva come una prigione capace di ospitare migliaia di detenuti, gli studiosi concordano sul fatto che la sua funzione principale fosse quella di magazzino reale per il complesso della Kasbah.
I sotterranei si sviluppano per circa 7 chilometri, anche se oggi solo una parte è accessibile ai visitatori. L'ingresso avviene attraverso una scala dai gradini irregolari che conduce a tre grandi sale caratterizzate da massicci pilastri. Le volte, costruite con una tecnica ingegneristica notevole, erano così robuste che sopra di esse transitavano carri pesanti e furono persino piantati giardini con grandi alberi.
Secondo lo storico marocchino Ibn Zaydan, la struttura era talmente solida che "cavalieri passavano sopra di essa, bestie da soma trascinavano grandi rocce, e veicoli carichi transitavano giorno e notte, senza alcun effetto sulla sua costruzione".
La Prison de Kara è aperta ai visitatori dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00, con un biglietto d'ingresso di dieci dirham. La visita del labirinto sotterraneo richiede circa 20 minuti, offrendo un'esperienza unica nella storia di Meknes.
I dintorni di Meknes riservano sorprese straordinarie per chi desidera esplorare oltre le mura della città imperiale, offrendo un affascinante connubio tra storia millenaria e natura rigogliosa.
A pochi chilometri da Meknes si ergono le maestose rovine di Volubilis, uno dei siti archeologici più significativi del pianeta. Questa antica città romana, dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1997, raggiunse il suo massimo splendore nel II secolo d.C., ospitando fino a 20.000 abitanti.
Gli scavi hanno rivelato preziosi mosaici che testimoniano la raffinatezza dell'arte romana. Particolarmente notevoli sono i mosaici della Casa di Orfeo, dove spicca una rappresentazione del dio mentre suona l'arpa circondato da animali e alberi. La Casa del Corteo di Venere conserva ancora splendidi mosaici che raffigurano scene mitologiche, tra cui Diana sorpresa da Atteone durante il bagno.
Meknes, soprannominata il "frutteto del Regno", si distingue per il suo entroterra generoso caratterizzato da frutteti, uliveti e vigneti. La regione vanta una tradizione olivicola millenaria che risale all'epoca romana, come testimoniano i resti dei mulini a olio nel sito di Volubilis.
La città si è guadagnata il titolo di capitale storica dell'olivicoltura grazie agli oliveti di Zerhoun e all'Agro-pôle Olivier, un osservatorio permanente dedicato all'innovazione nel settore. L'eccellenza dell'olio d'oliva di Meknes ha ottenuto riconoscimenti internazionali nel 2006 e 2009.
Il territorio circostante offre inoltre un paesaggio naturale mozzafiato: le montagne del Medio Atlante, ricoperte da maestosi cedri, si aprono su valli dove scorrono torrenti che formano laghi e sorgenti tonificanti. Particolarmente suggestiva è la Grotta del Leone a El Hajeb, da dove si gode una magnifica vista sulla pianura sottostante.
Meknes rappresenta davvero un tesoro nascosto del Marocco, dove storia millenaria e tradizioni viventi si fondono armoniosamente. Questa città imperiale, con le sue possenti mura che si estendono per 40 chilometri, racconta una storia di grandezza attraverso monumenti maestosi come Bab Mansour e il Mausoleo di Moulay Ismail.
La Medina, cuore pulsante della città, offre un'esperienza autentica tra vicoli antichi e mercati tradizionali, mentre i dintorni regalano sorprese straordinarie, dalle rovine romane di Volubilis agli uliveti secolari che hanno reso Meknes la capitale storica dell'olivicoltura.
Certamente, ciò che rende Meknes davvero speciale non sono solo i suoi monumenti UNESCO o la sua architettura militare, ma anche l'atmosfera accogliente che si respira passeggiando tra i suoi souk o sorseggiando un tè alla menta in Place el-Hedim. Questa città, meno affollata delle sue sorelle imperiali ma altrettanto affascinante, custodisce gelosamente il suo patrimonio culturale senza rinunciare al calore dell'ospitalità marocchina.
1. Quali sono le principali attrazioni di Meknes? Meknes è famosa per la sua Medina patrimonio UNESCO, la maestosa porta Bab Mansour, il Mausoleo di Moulay Ismail, le imponenti mura difensive e i granai reali. La città offre un affascinante mix di architettura militare, religiosa e civile che testimonia il suo passato imperiale.
2. Quanto tempo è necessario per visitare Meknes? Idealmente, tre giorni sono sufficienti per esplorare Meknes e i suoi dintorni. Questo permette di visitare la Medina, i principali monumenti storici e fare escursioni nei siti vicini come Volubilis, godendo appieno dell'atmosfera unica della città.
3. Perché Meknes è considerata una città imperiale? Meknes è una delle quattro città imperiali del Marocco, insieme a Fez, Marrakech e Rabat. Raggiunse il suo massimo splendore nel XVII secolo sotto il sultano Moulay Ismail, che la trasformò in un capolavoro di architettura militare e religiosa, conferendole lo status di capitale imperiale.
4. Cosa rende unici i souk di Meknes? I souk di Meknes offrono un'esperienza di shopping autentica e meno frenetica rispetto ad altre città marocchine. Sono rinomati per tappeti, ricami, gioielli e prodotti alimentari locali. Il mercato Okchen e il Qissariat ad-Dahab sono particolarmente noti per l'artigianato di qualità.
5. Quali sono le escursioni più interessanti nei dintorni di Meknes? Nei dintorni di Meknes, le rovine romane di Volubilis sono un must per gli appassionati di storia. La regione è anche famosa per i suoi uliveti secolari e i paesaggi naturali del Medio Atlante, con montagne, laghi e la suggestiva Grotta del Leone a El Hajeb, che offre viste panoramiche mozzafiato.
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